martedì 29 maggio 2007

Intro

Ciao. Parlo di musica, fame e verità.
Quest'ultima è somministrata sempre in due risposte alla stessa domanda, ed entrambe possibili, da quel che ho duramente imparato. Chiedi a chi di vittorie e fallimenti ne ha visti un po', se alla fine i sapori non si ingarbuglino, al punto che volti al passato, arduo è il compito di giudicare fermamente cosa nel cammino ci ha aiutato e cosa no, cosa si è dimostrato vero e cosa no...
Da par mio, decidendo di affidare alla musica il compito di trarmi in salvo, ne aspetto con angoscia il conto. Ma insieme all'insperato beneficio, il suono del morso di una risposta feroce. Aspetto, dunque. Si parla appunto di fame e digiuno qui, di tutto quello che precede un pasto frugale ed il suo conto, oppure il digiuno e i suoi benefici. Aspettare a volte è peggio che perire. Nel frattempo lieta sarà l'occasione per soppesare, discernere e quando giusto, far di digiuno festa. Anche lo sputtanamento rientra tra i piaceri di cui godere, in assenza di altro.

Alla prossima occasione, riporterò gli scritti di alcuni "addetti" (non è detto che più avanti menzioni i nomi per intero), sicuramente noti ai più.
Sarà gaia l'occasione per mostrar perché di tutti i pareri, un musico debba rifiutare con altissimo sdegno quelli più avveduti (si parla di produttori quivi) per primi.